SPIGOLATURE 5

Titoli urlati: 1000 sindaci vogliono che Draghi resti

A parte questo, il compito istituzionale dei sindaci è far funzionare i propri comuni: a quale titolo mettono il becco sulla Presidenza del Consiglio? E, a proposito del Consiglio dei Ministri:

E se questo consiglio non piace loro, dato che con tutti i problemi che hanno soffriranno sicuramente di ansia, ne ho un altro:

Un problema comune a tutti noi è invece il riscaldamento climatico, questo innegabile riscaldamento climatico che qualche folle si ostina a negare,  e di cui abbiamo l’inconfutabile prova in questi giorni, con questo caldo africano con temperature mai viste prima

e la conseguente siccità

Alle immagini aggiungo una condivisibile considerazione

Giovanni Bernardini

Due immagini: un giornale del 19 luglio 1964 in cui si parla di ondata record di calore ed una petizione di oggi, in cui si invita la gente a firmare contro i fiumi in secca.
Interessante ed estremamente significativo uno dei commenti a questa seconda immagine:
“Il pianeta ci sta’ restituendo tutto il male, che da decenni gli stiamo arrecando !! “
Non si sa se ridere o se piangere. Il “pianeta” trasformato in una persona vendicativa e, diciamolo pure, un po’ stronza. Noi gli facciamo del male e lui cosa ti combina? Ci ricambia con una bella siccità.
Dove oggi ci sono le Dolomiti un tempo c’era il mare. In certi periodi i ghiacci arrivavano sin quasi ai tropici, Fra qualche milione di anni il sole collasserà e il “pianeta” sarà distrutto o diventerà una landa priva di qualsiasi forma di vita. E di tutto questo “il pianeta” se ne fregherà altamente, perché per “lui” che ci sia caldo o freddo, che esista o non esista la vita è qualcosa di assolutamente indifferente.
Non per certi adepti della nuova religione pseudo ambientalista. Loro pregano per i ghiacciai, firmano petizioni contro la siccità, e chiedono scusa al “pianeta” per il male che gli facciamo.
E sperano che diventi un po’ meno suscettibile.
Penoso…

E a proposito delle cose che i folli si rifiutano di credere, aggiungo l’efficacia dell’omeopatia

Sono invece rimasti ormai in pochi a credere che

E ora vi porto a visitare un Paese molto intelligente:

E guardate la reazione dei crucchi quando Trump li avverte che si stanno legando mani e piedi alla Russia e che non andrà a finire bene:

D’altra parte lo sappiamo che i crucchi sono quelli che regolarmente cominciano le guerre e regolarmente le perdono. Perché? Perché sono crucchi! Dall’altra parte in compenso abbiamo un Biden che in Israele ancora una volta porge la mano all’aria e a Yad Vashem invece che di “horror of Holocaust” parla di “Honor of Holocaust”.

E vogliamo parlare dei contorcimenti mentali in fatto di sesso, genere, percezione e altre analoghe cazzate?

Fino all’orrore supremo

Non che questo sia granché da meno

Fulvio Del Deo

Dal canale di Maria Zakharova

Rachel (Richard) Levine – Ammiraglio, Assistente Segretario di Stato per la Salute transgender, MSNBC 18 luglio 2022
Corrispondente: Lei ha recentemente chiesto che le leggi siano scritte e che le dichiarazioni pubbliche siano fatte sulla base di prove scientifiche e un senso di compassione, non di speculazioni. Di recente hai interagito con giovani transgender della Florida, ci racconti di cosa hai parlato con loro?
R. Levin: I giovani transgender sono molto vulnerabili. Sono perseguitati e vittime di bullismo nelle scuole in cui vivono. Ora sono oggetto di attacchi motivati politicamente a causa delle azioni di alcuni stati dirette contro di loro. Queste azioni non sono basate sulla scienza, sono motivate politicamente.
Pertanto, dobbiamo aumentare la capacità di utilizzare i bloccanti della pubertà per questi bambini e di operarli in base al sesso approvato.

Non è nemmeno più eugenetica. Questo è vero fascismo liberale. Qualcuno “affermerà” il sesso del bambino, bloccherà la pubertà naturale e quindi eseguirà un’operazione mutilante.
E sempre in tema di politicamente corretto

Questa potrebbe sembrare satirica, ma è tragicamente autentica

E questa la naturale conclusione di tutta la baracca

Chiudo la rassegna con gli effetti collaterali del ringiovanimento

che comunque, effetti collaterali a parte, è se non altro un filtro di qualità decisamente migliore (e usato con maggiore accortezza) di quelli usati dalle oche narcisiste

e con una comprensibile domanda

E visto che il tema più gettonato resta sempre quello dei cambiamenti climatici, vi propongo le quattro stagioni (no, non la pizza), che come cambia il clima da una stagione all’altra, ragazzi, roba da paura.

barbara

uzova zhulin

PROVATE A IMMAGINARE

che un bel giorno io mi metta davanti a una telecamera per denunciare al mondo, con voce rotta dall’angoscia e occhi sbarrati dall’orrore, che ho fatto delle indagini sull’impasto del pane e ho scoperto che ci mettono dentro – tenetevi forte – il lievito! Che cosa pensereste? Che sono una burlona, suppongo, oltre che un’ottima attrice, oppure psicopatica con forte tendenza alla mitomania. E immaginate che qualche giorno dopo avere denunciato al mondo la presenza del lievito nell’impasto del pane io muoia  e l’intero mondo dei social si sollevi gridando all’assassinio per chiudermi la bocca, per impedirmi di rivelare al mondo la terribile verità che ho scoperto, quella verità che i poteri forti non vogliono che veniate a sapere: roba dell’altro mondo? Romanzo distopico? Fantasia malata? Niente di tutto questo: pura e semplice realtà quotidiana. Un giorno sì e l’altro pure c’è qualcuno che si mette davanti a una telecamera per denunciare al mondo, con voce rotta dall’angoscia e occhi sbarrati dall’orrore, che ha fatto delle indagini sui vaccini e ha scoperto che c’è dentro – tenetevi forte – il grafene! Ebbene sì, è la stessa identica cosa: il grafene nei vaccini è l’esatto omologo del lievito nel pane, altrettanto utile e altrettanto innocuo. L’unica differenza è che tutti sanno che cos’è il lievito mentre il grafene la stragrande maggioranza delle persone non solo non sa che cosa sia, ma non si prende neppure il disturbo di perdere dieci secondi per informarsi. E così, di computer in computer, di cellulare in cellulare, la leggenda nera del grafene si diffonde e semina il terrore, ho addirittura letto – tutto maiuscolo e grassettato e accompagnato da decine di punti esclamativi ed emoticon con diavoli e simboli dell’orrore, per non rischiare che a qualcuno possa sfuggire – che col grafene vi entra nel sangue Satana che poi vi ruba l’anima e voi non siete più creature umane bensì servi del demonio, alè. L’altra parola magica del vocabolario del terrore, è “nanoparticelle”, le terribili, famigerate, micidiali nanoparticelle, sparate anch’esse – sottovoce e in atteggiamento da carbonari (“un ricercatore ha scoperto che ci sono delle nanoparticelle, lo ha divulgato e adesso teme per la sua vita. Se dovessero trovarlo morto sapete qual è il vostro dovere”) – su tutti i social per terrorizzare tutti i babbei in circolazione e convincerli che vaccinarsi è pericolosissimo. Senza, beninteso, avere la più pallida idea di che cosa siano e come vengano utilizzate queste famigerate nanoparticelle. L’importante è sparare parole grosse che facciano impressione.

E adesso state a sentire questa, fresca fresca. In una clinica privata della città in cui vivo, non chiedono a nessuno né green pass, né tamponi, però alle persone che non conoscono chiedono se siano vaccinate; se non lo sono ovviamente le ricevono e le curano lo stesso, però prendono qualche precauzione in più. Qualche giorno fa arriva uno, che dice di essere vaccinato. Passa qualche giorno e uno dei medici della clinica, che lavora anche all’ospedale, se lo vede arrivare, malato di covid a uno stadio così avanzato da avere i polmoni praticamente distrutti. Naturalmente non era vero che era vaccinato, però lui era convinto di avere detto la verità: infatti si era fatto fare, da un medico di una città vicina, un vaccino omeopatico. Per la modesta cifra di 400 euro. Perché loro sono furbi, eh, mica come noi pecoroni che ci facciamo in(o)culare in massa.

E, a proposito: la donna di Sassari che non è stata ricevuta all’ospedale perché non aveva il tampone: ovviamente NON ha perso il bambino a causa del mancato accoglimento: se l’aborto è avvenuto pochissimi minuti dopo, quando ancora era nel parcheggio dell’ospedale, significa che quando è arrivata era già in corso. Chiarito questo, una donna incinta che si presenta all’ospedale con dolori e perdite è una persona bisognosa di soccorso immediato, e l’omissione di soccorso è un reato penale punibile con la reclusione: mi auguro che ciò avvenga, e in tempi rapidi.
Quanto agli sciacalli che ipotizzano, quando addirittura non si dichiarano certi, che la causa dell’aborto sia stato il vaccino: no, pezzi di merda, se fosse stata vaccinata avrebbe avuto il green pass e non le avrebbero chiesto il tampone. Ma voi proprio non vi smentite mai, eh?

barbara

OMEOPATIA E VACCINI

Una cosa a cui non avevo mai pensato, e a cui mi ha indotta a riflettere un commento a questo post. Sappiamo che la cosa che viene chiamata omeopatia consiste in globulini di zucchero precedentemente bagnato con dell’acqua che non contiene assolutamente niente; il principio immaginato dal suo inventore è che il simile si cura col simile. Naturalmente i cultori di tale pratica – almeno quelli più fanatici – tendono a rifiutare qualunque sorta di farmaco, al massimo qualche tisana, fiori di Bach, ma medicine vade retro Satana. Per non parlare dei vaccini, quelle cose strane che ti inoculano per metterti dentro i microchip che guidano le scie chimiche, i metalli pesanti, i pezzi di feti abortiti… Ecco, in realtà una cosa realmente omeopatica secondo il principio base dell’omeopatia, c’è: i vaccini, appunto, con i quali per curare una malattia che ancora non abbiamo ma che potremmo incontrare sulla nostra strada, ci viene inoculato proprio il virus di quella malattia, morto, o attenuato, o una sua parte, in modo che la carica virale sia così modesta da non farci ammalare, ma sufficiente a far sì che il nostro organismo produca gli anticorpi contro quella malattia e possano quindi combatterla se dovessimo incappare in quel virus a piena potenza.

Non è buffo che proprio i più entusiasti cultori dell’omeopatia rifiutino proprio l’unica sostanza realmente omeopatica esistente?

barbara

PERCHÉ ISRAELE SÌ E NOI NO

Tanto per cominciare vi faccio spiegare un po’ di cose da uno che le sa.

Dario Sanchez

Parliamoci chiaramente: Israele ha tanti difetti – oltre che molti pregi – alcuni dei quali sotto traccia, e noti soltanto a chi ci vive da molto tempo ed è ottimamente integrato nella società.
Fatta questa doverosa premessa, mettiamo da parte le statistiche e i numeri, e domandiamoci come mai Israele sta riuscendo ad affrontare in maniera decisamente migliore la pandemia di coronavirus rispetto all’Italia, mettendo in campo una campagna di vaccinazione portentosa, che a partire da domani permetterà a chiunque lo voglia, a partire dai 16 anni, di vaccinarsi.
Io credo che per rispondere a questa domanda bisogna guardare a monte, e domandarci piuttosto come mai la classe dirigente italiana, a differenza di quella israeliana, si sta dimostrando così poco all’altezza della situazione. E di conseguenza, dovremmo chiederci in cosa differisce la selezione della classe dirigente in Israele e in Italia.
Io, nato in Italia e diplomato al Liceo Classico, spesso rimprovero ai miei coetanei israeliani di essere molto ignoranti per quanto riguarda tutto il campo umanistico, in particolare in Storia e Filosofia l’ignoranza è davvero abissale.
E qui mi fermo.
Come mai? Perché la maturità, a parità di età, di un teenager israeliano è di gran lunga superiore a quella della stragrande maggioranza dei loro coetanei italiani. Cominciamo dal fatto che in Israele è molto raro trovare figli unici: le famiglie sono di media numerose, e si è portati ad avere più responsabilità ed autonomia fin da piccoli. Passiamo poi al fatto che grazie al servizio militare obbligatorio e universale, i diciottenni/diciannovenni israeliani sono impegnati a fare delle cose incredibili rispetto ai loro coetanei italiani. Trovatemi un fotoreporter militare, un analista di polizia, un tecnico aero-meccanico di f-16 e f-35 in Italia che abbia meno di vent’anni. Non lo troverete nemmeno se alzate l’asticella a 25, e probabilmente nemmeno a 30.
L’esercito obbligatorio e universale è una grande palestra di cittadinanza, a base fortemente meritocratica, e per molti è un vero e proprio ascensore sociale, in grado di tirare fuori veri e propri talenti da situazioni di povertà e disagio talvolta anche estreme. Una palestra di vita che è aperta a pari modo tanto per gli uomini quanto per le donne.
Esistono i raccomandati in Israele? Certamente. Ma per via della natura stessa dell’esercito, nessun ufficiale che abbia un minimo di senno si arrischierebbe al punto che la sua unità sia composta per la maggioranza da figli di papà: le conseguenze, in tempi di conflitto/emergenza sarebbero devastanti per tutti. Cosa fanno dunque nell’esercito i raccomandati? Il più delle volte incarichi di poco conto, dietro le linee, relativamente sicuri e la cui operatività è facilmente rimpiazzabile.
Arriviamo dunque all’università. L’università israeliana è estremamente più selettiva e intensiva per carico di studio rispetto a quella italiana, fin a partire dai test di ingresso. È un mondo, quello accademico israeliano, che conosco benissimo al pari dell’esercito… essendo in procinto di laurearmi quest’anno (Laurea specializzata a ciclo unico di 4 anni in Comunicazione Fotografica). Sono anche stato iscritto in Italia a Storia Moderna e Contemporanea alla Sapienza e dunque posso fare un paragone tra le due esperienze, e dirvi che a livello di impegno e fatica quotidiana non c’è storia.
Cosa voglio dire con questo? Che il successo di Israele nella sua capacità di far fronte alla pandemia è da attribuire al suo modo di selezionare la sua classe dirigente, a ogni grado e livello.
Il virus lo stiamo sconfiggendo grazie ad efficienza, rapidità, competenza, coraggio, spregiudicatezza e meritocrazia. Tutti valori che sono alla base dell’Esercito e del mondo accademico israeliano, che a quanto pare, a differenza dell’Italia, è in grado di formare uomini e donne all’altezza della gestione di questa emergenza sanitaria.
L’Unione Europea – e l’Italia con essa – è incapace di far fronte alla pandemia perché è fortemente decadente, e produce una classe dirigente che non è all’altezza né di una emergenza sanitaria né di una guerra. Da un lato, mortifica costantemente nel nome del multiculturalismo e di un buonismo ipocrita ciò di cui dovrebbe essere più fiera: il suo patrimonio storico/artistico, il suo passato imperiale (e perché no, imperialistico) e l’eredità classica. Dall’altro, ha smesso da tempo di essere meritocratica, bloccando ogni forma di ascensore sociale per tutelare ai massimi livelli i figli e i nipoti di una altissima borghesia che è sempre più parassitaria e improduttiva, impegnata in attività per lo più di tipo speculativo, sganciate dalla realtà concreta.
Milioni di ragazzi e ragazze potenzialmente in grado di apportare linfa vitale alla dirigenza vengono puntualmente scartati perché nati nel posto “sbagliato” o dai genitori “sbagliati”.
Totali imbecilli, “figli di”, li ritrovi già maturi a capo di importanti realtà imprenditoriali e complessi industriali che non hanno alcuna capacità di condurre, mentre veri e propri geni mancati, ma figli di impiegati e operai – talvolta laureati – a consegnare le pizze di Just Eat…
A proposito: lo sapete che uno dei due figli maschi di Nethanyau … quello più intelligente … fa il cameriere in una tavola calda di Gerusalemme?
Ricapitolando:
Gerontocrazia oligarchica / istruzione per lo più scadente / assenza totale di ascensori sociali / raccomandazioni endemiche
cosa manca per completare il quadro di questa catastrofe?
una visione dell’adolescenza tipica dei paesi dell’europa occidentale sempre più distorta e malata, che si prolunga e prolunga fino ad arrivare ai 40 anni. Uomini e donne incapaci di affrontare le sfide che si trovano davanti con determinazione e coraggio. Uomini e donne isterici, profondamente infantili. O al limite bestie ferite, rabbiose e assassine… prive di ogni senso civico e asservite a una visione dell’esistenza basata sul sopruso quotidiano, unicamente muscolare.
Davvero pensate che ne uscirete? Buona fortuna.

A proposito delle italiche adolescenze che arrivano a quarant’anni. Non molto tempo fa, parlando con una signora, mi ero lamentata di alcuni comportamenti estremamente sgradevoli e offensivi (non solo nei miei confronti) di un tizio di comune frequentazione, e lei ha ribattuto: “Ma perché è immaturo! Renditi conto che è un bambino!” “Un bambino?! Ha venticinque anni!” “Appunto. Mi sembra di vedere mio figlio”.
A venticinque bambini, a quaranta adolescenti, a cinquanta-sessanta, quando ci governano, ancora devono raggiungere la maturità e l’assunzione di responsabilità.

Poi abbiamo cose come questa

Matteo Bassetti

Vedere che la Germania ha deciso di acquistare gli anticorpi monoclonali e che l’Italia è ancora ferma al bando per lo studio, non fa onore alla medicina italiana.
Nonostante l’impegno di Giorgio Palù che ha cercato di spingere per accelerare la sperimentazione, ad oggi se io ne avessi bisogno per un mio paziente, non li potrei utilizzare.
Ma noi li possiamo usare anche se sono prodotti proprio a Latina?
NO
Potevamo essere il primo paese in Europa a usarli e sperimentarli e invece qualcuno ha deciso di ignorare la strada dei monoclonali.
Chi lo ha fatto ha sbagliato e dovrebbe assumersene la responsabilità facendo un passo indietro.
Chi è stato l’esperto o gli esperti che hanno preso questa decisione o hanno fatto prendere questa decisione?
Anche in questo caso non si sono ascoltati i numerosi medici e ricercatori che chiedevano da tempo di poterli utilizzare.
Un’altra occasione persa. L’ennesima.

E quest’altra, opportunamente evidenziata da Mario Pacifici.

Mario Pacifici

Sei un padre.
Tuo figlio ti chiede di avallare un prestito che si accinge a chiedere alla Banca.
La prima domanda che gli poni è: come intendi impiegare tutti quei soldi?
È ovvio che, per quanto amore tu provi per tuo figlio, la sua risposta sarà decisiva per la tua decisione.
Se intende comprare casa, firmerai la fideiussione a cuor leggero. Ma se intende regalarsi una bella vacanza, un suv di ultima generazione e una festa con centinaia di invitati, cercherai di farlo ragionare.
L’Italia si trova nelle stesse condizioni.
Il governo sta prendendo prestiti di straordinaria entità e noi stiamo inconsapevolmente firmando fideiussioni in conto nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Abbiamo il diritto di chiedere come saranno spesi tutti quei soldi. E il governo ha il dovere sacrosanto di vigilare su quella montagna di risorse prese in prestito, garantendone un uso responsabile e trasparente.
È questo che sta accadendo?
Leggo che i banchi scolastici sono costati mezzo miliardo e la lotteria degli scontrini quattro miliardi.
Decine di milioni per incentivare l’acquisto di monopattini e biciclette dei cui ordini si avvantaggeranno solo i cinesi che ne sono i principali produttori mondiali.
400.000 euro per ogni padiglione di vaccinazione con la primula e nessuno sa quanti ne siano stati acquistati e chi li produca. Ma soprattutto nessuno sa a cosa servano quando alle stesse finalità potrebbero essere adibiti padiglioni fieristici, sale congresso in disuso causa Covid, grandi spazi museali [alberghi, palestre, piscine, scuole chiuse,caserme in disuso, nelle zone turistiche le colonie estive finché siamo fuori stagione, tende degli alpini…]
Senza contare i vari aiuti a pioggia, assistenziali, fuori da ogni logica produttiva e di rilancio della crescita. Al di fuori di ogni piano strategico di ampio respiro.
Al pensiero mi si accappona la pelle. Siamo nelle mani di una classe politica incapace e irresponsabile, decisa a cristallizzare in proprie mani un potere che usa come uno status personale, al di fuori di ogni regola di buon senso.
Non sono un qualunquista e aborro i populisti. Nutro rispetto per il Parlamento e sono consapevole che la democrazia con tutte le sue possibili falle è pur sempre il migliore dei possibili sistemi di potere.
Detto questo però mi sorge un pensiero.
La più bella Costituzione del mondo, come amiamo chiamarla, fu redatta da uomini di grande cultura e di grande esperienza, forgiati dalle tragedie della guerra e di un regime asfissiante e criminale.
Nel redigerla pensavano a un Parlamento popolato da gente della loro stoffa.
Non potevano prevedere che sarebbe finito in mano a pupazzi del calibro di Di Maio e dei suoi adepti, a omuncoli del calibro dei nostri uomini di governo o agli esagitati che animano un certa sguaiata opposizione.
Perfino Mameli oggi rabbrividirebbe. L’Italia che amava e che amiamo non s’è desta… si va piuttosto assopendo in un coma letargico.

Poi, fra gli infiniti sperperi (di soldi nostri) di faccia-da-porcellino, c’è la faccenda delle siringhe. E il povero Crisanti ormai in preda a delirium tremens che vuole impedirci di andare in spiaggia la prossima estate perché se andiamo a nuotare a luglio è ovvio che poi ci ritroviamo contagiati a ottobre, per non parlare dello spettacolare Ferruccio Sansa che vuole impedirci di scopare e di alleviare il dolore alle emorroidi per fare dispetto a Pfizer. E poi abbiamo gli sproloqui dello sciroccato fuori di senno Montagnier, convinto sostenitore dell’omeopatia, convinto sostenitore della cagata della memoria dell’acqua dopo che è stato stradocumentato che tutta la storia era nata da delle provette lavate male le cui pareti avevano conservato tracce del contenuto precedente, che da ogni pulpito disponibile continua a tuonare, insieme a Tarro e compagni di merenda vari misti, contro il vaccino (eccheccazzo, ma proprio tutti noi ce li dobbiamo ritrovare gli scappati dal manicomio?!) A proposito del vaccino, comunque, proviamo a leggere anche qualcosa di serio.

Domande sul vaccino anti-Covid: risponde il dottor Anthony Fauci

Il Dottor Fauci, medico ed immunologo laureato in Medicina alla Cornell University, ha lavorato per gli ultimi 6 presidenti statunitensi e svolto oltre 30 anni di ricerca accademica all’NIH. È inoltre uno dei membri di spicco della task force statunitense per far fronte alla pandemia di Covid. Insomma, se dici Covid, ti viene in mente lui. Recentemente ho guardato una sua intervista sull’argomento (in particolare sul vaccino) e ho pensato di tradurla in questo articolo.

Per produrre il vaccino così in fretta, sono stati sottovalutati o affrettati gli studi sulla sua sicurezza?

Non ci sono state scorciatoie, la sicurezza del vaccino non è stata compromessa. La sua velocità di produzione è dovuta esclusivamente all’evoluzione tecnologica della ricerca in campo biomedico avvenuta negli ultimi 10-15 anni. Grazie ad essa, in breve tempo si è riusciti a decodificare il codice genetico del virus, così da poter estrapolare la sequenza del gene che codifica per la proteina Spike e consegnarla alle nostre cellule tramite il vaccino. In questo modo il nostro organismo viene istruito su come codificare gli anticorpi necessari per combattere il virus. Infine la sequenza del gene viene distrutta, lasciando le cellule immunizzate contro il Covid-19.
Per dimostrare che un vaccino funziona e non provoca effetti collaterali, quando si verificano pochi casi di infezione nella società possono essere necessari anche 7 anni di ricerca. Invece i test per il vaccino contro il Covid sono stati eseguiti nel mezzo di una feroce pandemia globale, il che ha praticamente azzerato i tempi di attesa, fornendo risposte nette ed immediate. Il test clinico di Moderna ha coinvolto 30.000 persone, quello della Pfizer 44.000, che sono state più che sufficienti per confermare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini testati.

Quindi non esiste la possibilità che si manifestino effetti collaterali a lungo termine dopo la somministrazione del vaccino?

La possibilità è incredibilmente bassa. Se guardassimo la storia di tutte le vaccinazioni e chi chiedessimo “qual è la tempistica degli effetti collaterali a lungo termine?“, scopriremmo che più del 90% di questi si verificano tra i 30 e i 45 giorni dalla somministrazione del vaccino. Ecco perché l’FDA richiede che passino 60 giorni dal termine del trial clinico prima di approvare il vaccino per la commercializzazione. Il dottor Fauci racconta “non ho mai visto una persona essere vaccinata nel 1982 e avere effetti collaterali nel 1986, con nessun tipo di vaccino“.

Posso essere ancora contagioso dopo essermi vaccinato? Dovrò continuare a indossare la mascherina?

Sì. È possibile essere infettati dopo la vaccinazione e essere asintomatici: anche se il vaccino protegge dalla malattia, non sappiamo ancora se protegge dall’infezione. Potremo metter via le mascherine solamente quando avremo una copertura vaccinale sufficientemente alta da raggiungere l’immunità di gregge. In questa situazione la quantità di virus circolante sarebbe così bassa che non rappresenterebbe più una minaccia. Ancora non sappiamo quale sia la percentuale di popolazione da vaccinare per raggiungere l’immunità di gregge, ma possiamo stimarla intorno al 70-85%.

Perché non possiamo raggiungere l’immunità di gregge lasciando il virus libero di circolare?

Il livello di immunità nella popolazione statunitense al giorno d’oggi è di circa il 10-12%. A New York è arrivata al 22% perché all’inizio della pandemia è stata colpita maggiormente. Negli USA contiamo ad oggi 352.000 morti per Covid. Se ipotizzassimo (esagerando) un grado di immunità nell’intera popolazione americana del 20%, significherebbe che per raggiungere l’immunità di gregge servirebbe sacrificare 1.200.000 persone nei soli Stati Uniti: una follia. L’unica strada per raggiungere l’immunità di gregge è la vaccinazione.

Dopo quanto tempo dalla somministrazione del vaccino sarò immune?

Entrambi i vaccini, Pfeizer e Moderna, richiedono due dosi per garantire l’immunità. Possiamo considerarci protetti a partire da 10-14 giorni dopo il richiamo (quindi dopo la seconda dose).

Posso vaccinarmi se sono immunodepresso?

Gli immunodepressi possono vaccinarsi. L’unica situazione in cui un immunodepresso non può vaccinarsi è quando il vaccino si basa su un virus vivo attenuato, perché in quel caso il virus potrebbe replicarsi nell’organismo, invece di essere eliminato come succede in una persona con un sistema immunitario funzionante. Per un immunodepresso è importante vaccinarsi contro il Covid, perché anche se la risposta immunitaria fosse debole, una debole risposta è comunque meglio di nessuna risposta.

Quando potranno essere vaccinati i bambini?

I bambini e le donne incinte sono più vulnerabili. Per questo, come da sempre nella storia dei vaccini, non si immunizzano bambini e donne incinte fino a quando non si è provato che il vaccino li protegge e induce su di loro la stessa risposta di quella provocata negli adulti. In questo periodo si stanno iniziando i test clinici sui bambini.

Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi?

Quando saranno vaccinate tutte le persone a rischio, la situazione tornerà quasi alla normalità, con la riapertura di tutte le attività, ma mantenendo attive le misure di prevenzione. Quindi non saremo ancora pronti ad abbandonare le mascherine e il distanziamento, ma i bambini potranno sentirsi sicuri a scuola, potremo partecipare ad eventi sportivi, cenare al ristorante, eccetera. Il dottor Fauci stima che negli USA questo succederà a partire da Aprile. Se poi le vaccinazioni continueranno spedite, allora sarà possibile tornare all’assoluta normalità entro la fine dell’anno. [Chiaramente in questa previsione ottimistica non sono considerati ritardi nelle consegne da parte delle aziende produttrici e altri deficit organizzativi e per gli altri Paesi le tempistiche potrebbero variare considerevolmente.]

Cosa vorrebbe dire il Dottor Fauci a chi non vuole vaccinarsi contro il Covid?

Queste persone dovrebbero fare una riflessione per capire il motivo di tale scelta. Se questa si basasse solamente su fake news e presunti complotti, dovrebbero rivedere i rischi e i sacrifici che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi mesi. Lo scorso anno è entrato nella storia, una simile pandemia non si vedeva da 102 anni, e tutta questa insensatezza basata su fandonie e fake news porterà solo alla morte di molte più persone. Il vaccino è assolutamente sicuro ed efficace. Non ci sono motivi per non volerlo fare.

Qui sotto, l’intervista originale. (qui)

Per oggi è tutto, linea allo studio.

barbara

AL POLITECNICO SALE IN CATTEDRA LA CIARLATANERIA

L’Università non può voltare le spalle a Galileo

di Andrea Grignolio e Roberto Defez

Cosa vuole fare, davvero, la società occidentale nei confronti delle fake news? Può sembrare una domanda ovvia, ma non è così e crediamo che in gioco ci sia l’idea stessa di democrazia. Partiamo da due fatti, accomunati dall’ingresso di pratiche magiche e pseudoscientifiche nelle più alte istituzioni scientifiche italiane. Inizieranno nelle prossime settimane in circa metà delle 50 università italiane i Master post-laurea di I e II livello in Omeopatia e Medicine Complementari (o alternative) per medici, farmacisti e personale sanitario. E il Politecnico di Milano, cuore pulsante dello sviluppo tecnico scientifico del paese, il 16 e 17 novembre ospiterà, partecipandovi, il “35° Convegno internazionale di agricoltura biodinamica”. Analizziamo ora i fatti. Al di là dell’autosuggestione, di ciò che tecnicamente è effetto placebo, l’omeopatia non ha mai dimostrato alcuna efficacia, cosa indiscutibile visto che persino le analisi chimico-spettrografiche confermano che nei preparati omeopatici non v’è alcun principio attivo, ma solo acqua e zucchero.
Inoltre, nell’ultimo decennio ben tre enti scientifici internazionali, britannico (2010), australiano (2015) ed europeo (2017), hanno decretato l’inefficacia dell’omeopatia, valutando centinaia di articoli scientifici che analizzavano gli effetti sui pazienti. Perché dunque dopo un corso di laurea di 6 anni, con duri esami di fisica, chimica e metodologia clinica, agli studenti viene insegnata una teoria che contraddice tutte le conoscenze sino a quel momento acquisite, come, ad esempio, la credenza nella “memoria dell’acqua” o che shakerare un preparato omeopatico lo “dinamizzi”?
Al Politecnico si parlerà invece di come “irradiare la vita” dalle corna di una vacca, anzi di più, perché dalle corna si “irradia astralità”. Siamo nei fumi delle pratiche esoteriche nate in Austria dove Rudolf Steiner ispirò l’agricoltura “biodinamica” con solo otto lezioni tenute nel 1924. Più tardi le teorie di Steiner saranno accolte da gerarchi nazisti come Walther Darrè e Rudolph Hess. Così le corna di una vacca che abbia partorito almeno una volta vanno riempite di letame e sotterrate per un lungo inverno a Pasqua diventeranno fertilizzante: questo è il “preparato 500”. [La vacca ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali, che, premendo verso l’interno, hanno lo scopo di penetrare direttamente nell’organo digestivo. Proprio attraverso la radiazione che proviene da corna e zoccoli, si sviluppa molto lavoro all’interno dell’organo digestivo stesso”. Rudolf Steiner]
Duecento grammi di letame stagionato per un ettaro di terreno, la superficie grande come due campi di calcio. Poi si usano anche i crani di animali domestici per contenere corteccia di quercia (preparato 505), oppure vesciche di cervo maschio riempite di fiori di achillea appese al sole della prima estate (preparato 502). Sorprende che siano presenti al convegno esperti di estetica del paesaggio, che forse sapranno meglio disporre le vesciche dei cervi nei campi biodinamici. Strabilia la presenza di intellettuali come Gad Lerner [vi strabilia perché non conoscete Gad Lerner, cari estensori! ndb] e ci auguriamo che tutti i relatori si documenteranno bene prima di mettere il proprio nome in calce a un simile evento.
Quali conclusioni trarre da questi due casi? Innanzitutto, è auspicabile che tutti i centri di ricerca e le istituzioni continuino a tenere la schiena dritta. Sulla frode Stamina, per esempio, se è vero che pochi ospedali accettarono le infusioni, confondendo colpevolmente l’opinione pubblica, tutti gli altri si rifiutarono, dimostrando rispetto per la medicina basata sulle prove, un alto senso civico e la presenza di comitati etici degni di questo nome. Sul caso della cosiddetta “agricoltura biodinamica”, la schiena dritta l’ha tenuta nel 2016 l’Università Bocconi – che tra l’altro non è un centro di ricerche tecnico-scientifiche – ospitando un convegno di biodinamica senza sapere che si trattasse di fake news pseudoscientifiche, e poi scusandosi ufficialmente, con una pubblica dichiarazione, proprio al Foglio, in cui il rettore dichiarava che non sarebbe “mai più accaduto”. In secondo luogo, capiamo che una delle strategie del marketing della biodinamica è quella di vendersi per quello che non è, ovvero confondendosi con l’agricoltura a basso impatto ecologico (che invece usa tecniche altamente innovative e scientifiche, tra cui gli Ogm).
Uno specchietto per le allodole, dunque, per farsi ospitare in consessi scientifici, che ingenuamente cadono nella trappola, con la conseguente logica parassitaria per cui chi offre gli spazi (ai ciarlatani) perde la faccia, mentre chi viene ospitato si fregia di un accreditamento scientifico. Con il terzo punto, vorremmo infine rispondere alla domanda da cui siamo partiti. Fake news, o “bufala”, è oggi una delle parole più inflazionate: le vengono tributati ampi spazi nei principali tg, incontri nei principali festival scientifici, corsi e lezioni nelle università. Il che è un bene, perché si dice, giustamente, che la confusione tra fatti e opinioni porta verso derive populiste come la vagheggiata democrazia diretta (dove uno vale uno), verso forme demagogiche volte al dominio della paura sulla politica. Si dice che le fake news tribalizzano i cittadini, rinforzano cioè il “ragionamento motivato” che enfatizza l’identità e l’adesione al gruppo sociale, mettendo a repentaglio persino i rapporti diplomatici tra le nazioni, la tenuta dell’Unione europea e dei rapporti atlantici.
Ebbene, chi può reagire a queste spinte se non le istituzioni scientifiche? E come spiegare ai cittadini che, nei luoghi delle scienza, il lunedì si insegna la genetica vegetale e il giovedì la biodinamica sul sotterramento durante il plenilunio di corna e letame? Se le istituzioni scientifiche non tengono la barra a dritta, quali saranno le alternative? La fase storica attuale ci suggerisce che l’estensione del fenomeno è impressionante e ben diversa dal passato con i suoi isolati casi di propaganda, complotti e frodi. Occorre reagire fermamente, l’argine è colmo, a farlo cedere saranno simili tentennamenti istituzionali, che finirebbero per favorire l’opzione alternativa: entrare nell’epoca dei post-fatti.
Ma allora, per coerenza, i rettori dovrebbero sedersi attorno a un tavolo e decidere che il confine tra dati e opinioni non esiste più, che le università debbano essere al passo con i tempi della realtà post-fattuale, aprire le porte a biodinamica, omeopatia e terapie di non comprovata efficacia, e che l’avventura scientifica nata cinquecento anni fa con Galileo è stata molto utile, a tratti entusiasmante, ma oggi è diventata un fardello ingombrante, specie per certa politica, a cui è preferibile la fiction della post-verità.

Andrea Grignolio – Università Vita-Salute S.Raffaele e CNR-ITB
Roberto Defez – CNR Napoli

Per coerenza mi aspetto, nel prossimo futuro, presso le migliori facoltà di medicina, convegni e corsi di laurea e prestigiosissimi master in scienza delle scie chimiche, diagnosi clinica mediante pendolino, cristalloterapia, chiromanzia, analisi comparata dei braccialetti energetici, proprietà terapeutiche del bicarbonato, tecniche di svaccinazione per guarire dall’autismo… Appena mi viene in mente qualche altra scienza fin qui colpevolmente trascurata da lobby medica, BigPharma e compagnia cantante, torno qua e la aggiungo.
Grazie per l‘attenzione e buona giornata a tutti (e buona notte a me).

barbara

MI È IMPROVVISAMENTE RIEMERSO UN RICORDO

Qualche anno fa, mentre cercavo tutt’altro, mi sono imbattuta in un video in cui due tizi, in modo piuttosto rozzo e sgangherato, sbeffeggiavano la religione. Ricordo una frase, in particolare: “… tutta questa gente che butta via il suo tempo a star lì a pregare un Gesù Cristo che non è mai esistito…” Ora, su chi sia rabbi Yehoshua di Nazareth possiamo discutere all’infinito, a seconda delle convinzioni di ciascuno: per qualcuno è il Messia figlio di Dio, per qualcun altro è uno dei tanti rabbini taumaturgici che fin dalla notte dei tempi hanno punteggiato la storia ebraica, per qualcun altro ancora è un profeta musulmano, e per qualcuno è un pinco pallino qualsiasi; ma sul fatto che sia storicamente esistito non credo sussistano molti dubbi. Immagino che più di qualcuno dei miei lettori, leggendo queste righe, e optando per il pinco pallino, staranno pensando “beh, hanno ragione: Dio non esiste, non esiste alcuna entità superiore, non esiste creazione, l’universo si è formato per la casuale aggregazione e combinazione di atomi e molecole…” Il che ha una sua logica; che si può condividere o non condividere, ma la logica indubbiamente c’è: se non esiste Dio, ovvio che non può esistere un suo figlio, o profeta, o altro del genere. Il fatto è che le cose non stavano così: i due tizi non stavano facendo propaganda all’ateismo in nome di una razionalità che si rifiuta di credere a ciò che non può toccare con mano: stavano reclamizzando il paganesimo. Cioè, Gesù Cristo non esiste, ma Zeus/Giove sì. Dio non esiste, ma i semidei, frutto di amori un po’ particolari, sì. E si sentivano tanto ganzi da trattare da babbei i cristiani.
Più o meno come quelli che diffidano della medicina ufficiale, della farmacologia ufficiale, delle “verità ufficiali” in genere, e si bevono omeopatia pendolini fiori di Bach memoria dell’acqua scie chimiche undici settembre autoprodotto nuovo ordine mondiale microchip sottopelle e si sentono tanto tanto ganzi perché ne sanno una più di noi.
Lunga vita a Giove pluvio e a Venere callipigia.
Venere_Callipige_Napoli
barbara